Umberto Cavenago, Centrifugo, 2020, Peccioli, Viale Risorgimento
Peccioli, una volta all’anno, diventa meta importante per il ciclismo, in quanto è nel suo territorio che si svolge dal 1952 la tradizionale “Coppa Sabatini”. Per questo motivo l’Amministrazione comunale di Peccioli chiede a Umberto Cavenago di ideare un’opera su questo tema. Per il posizionamento dell’installazione, viene indicata una zona particolarmente significativa: lo spazio delimitato da un tornante che i ciclisti affrontano in salita. Siamo a poche centinaia di metri dal traguardo, nelle vicinanze del centro di Peccioli.
Realizzato in acciaio Cor-Ten, Centrifugo è quasi un parallelepipedo vuoto al suo interno, disassato nella forma e scomposto longitudinalmente (così da potersi agevolmente piegare di trenta gradi all’interno del tornante). Poggia su quattro grandi ruote: due solidali al suolo e due quasi sollevate da terra per via dell’inclinazione.
La forma dell’opera, seppur astratta, rimanda inequivocabilmente alla corsa ciclistica, evocando con la sua posizione e la sua collocazione la figura del corridore piegato sul tornante.
Il titolo del lavoro si riferisce alla forza centrifuga che entra in gioco nel momento in cui un veicolo percorre in velocità una curva. Un fattore fisico che anche un corridore deve tenere in considerazione: il ciclista si piega nel tratto curvilineo con la propria bicicletta verso l’interno per compensare la spinta verso l’esterno.
L’inclinazione di Centrifugo diviene visivamente efficace quando si osserva l’opera nel momento in cui avviene il passaggio dei corridori in quel preciso tratto di percorso. È a quel punto che Centrifugo entra idealmente in gara, ovvero quando la sua posizione collima con quella dei ciclisti che gli sfrecciano paralleli.
Approfondimenti: Fondazione Peccioliper