Peccioli e l'arte contemporanea
Da Alicja Kwade a Patrick Tuttofuoco, da Vittorio Corsini a David Tremlet Sessantacinque opere create negli ultimi trenta anni appositamente per il territorio
Peccioli e l'arte contemporanea
Da Alicja Kwade a Patrick Tuttofuoco, da Vittorio Corsini a David Tremlet Trenta anni di installazioni create appositamente per il territorio
Peccioli e l'arte contemporanea
Da Alicja Kwade a Patrick Tuttofuoco, da Vittorio Corsini a David Tremlet Trenta anni di installazioni create appositamente per il territorio
Peccioli, la piccola capitale italiana dell'arte contemporanea
Art Tribune Magazine
Un "museo diffuso" di opere e installazioni pensate espressamente per il territorio.
Peccioli all’inizio degli anni Novanta si presenta come un cantiere a cielo aperto in cui sperimentare un nuovo rapporto tra arte e progetto urbano, cercando di unire a una straordinaria vocazione di intervento su tutti i settori non solo la ricerca dell’innovazione, ma anche il potenziale simbolico e immaginativo dell’arte contemporanea. Primo attore di questa performance realizzativa: l’amministrazione pubblica. Obiettivo dichiarato: la ricerca di una possibile cultura dell’abitare o l’ancoraggio a un nuovo contesto locale. Un target non fatto dal pubblico dell’arte, ma dagli abitanti, dai turisti.
Nel tempo si sono succeduti curatori, artisti, una pluralità di progetti, differenti pratiche operative, ma tutto secondo una strategia unitaria e condivisa ben oltre la singola opera, scendendo nelle strade, invadendo lo spazio urbano, creando servizi per gli utenti e raccontando un luogo e i suoi abitanti.
I progetti di arte pubblica disseminati nel territorio finiscono infatti per evidenziare una propria topografia secondo una triplice scala di intervento: paesaggistica, urbana, architettonica.
Quella che è stata realizzata a Peccioli è un’operazione basata sull’idea di invitare gli artisti a confrontarsi con luoghi, storie, paesaggi, per opere che tenessero conto di tale contesto, mettendo in discussione la separazione strutturale tra produzione e ricezione e prendendo in considerazione lo sfondo simbolico a cui il cittadino appartiene.