In paese i vicoli del borgo vengono chiamati “chiassi” e, continuando la tradizione che vuole Peccioli un “museo a cielo aperto”, sono stati inviatati gli artisti Elisabetta Cardella, Massimiliano Precisi e Luca Serasini a rivisitare in chiave contemporanea alcune antiche opere locali, utilizzando a complemento anche “fili di luce” che hanno donato una nuova luminosità ai chiassi.

Il risultato è un sorprendente percorso attraverso i vicoli che alternano il fascino delle strutture medievali alla freschezza delle installazioni luminose, agli scorci del paesaggio che è possibile intravedere guardando verso la zona delle Serre.

Elisabetta Cardella, Dialogo muto, 2019 Peccioli

I santi hanno le labbra socchiuse in un dialogo fuori dal tempo. La parola scritta è celata nei libri chiusi che tengono in mano. Le mani, impegnate nella gestualità tipica dell’argomentazione, dicono una cosa e gli occhi rispondono. Uno scambio fatto di pose, atteggiamenti e gesti.
Lo sguardo dello spettatore cade verso il volto e l’abbraccio amorevole della madre che, attraverso un delicato velo di luce, protegge il bambino.

Madonna con bambino e santi, Neri di Bicci, 1463, Pittura su tavola, 195×170 cm, Cappella dell’Assunta, Museo d’Arte Sacra, Peccioli

La Sacra Conversazione è la formula iconografica in cui Maria viene raffigurata in trono con il Bambino Gesù in braccio, circondata da santi e dotti, inseriti in una atmosfera calma e serena, occupata in un silenzioso colloquio fatto di gesti e di sguardi su temi riguardanti la dottrina e la teologia. Un colloquio puramente spirituale tra personaggi che appartengono ad epoche diverse. La Madonna svolge un’azione di intermediario tra Dio stesso nelle vesti del Bambino e l’Uomo con le sue dispute, le sue problematiche ed i suoi errori.

Massimiliano Precisi, Il perdono di una donna dagli occhi neri, 2019 Peccioli

A Massimiliano Precisi è stata affidata l’installazione “Il perdono di una donna dagli occhi neri”. Un lavoro che nasce dal confronto con la “Madonna dell’Umiltà di Beato Angelico” (detta Madonna di Cedri) attribuita al Beato Angelico (1425 circa). Una pittura a tempera su tavola e applicazione di oro in foglia, cm 173 x 72, che si trova esposta al Museo Nazionale di San Matteo. “Maria, donna, nasce, vive e muore. Noi ne immaginiamo il suo volto, le sue paure e le sue emozioni. Quando entriamo nella tua casa ci facciamo un segno con le mani per avere il tuo rispetto, chiudiamo gli occhi e imploriamo il tuo perdono, la nostra ipocrisia ci rende ciechi davanti ai tuoi occhi, tu ci ascolti e senza mai guardarci rimani in silenzio”.

Luca Serasini, Le storie di San Nicola, 2019 Peccioli

Luca Serasini si misura con “Le storie di San Nicola”, tratte da “San Nicola e le storie della sua vita”, tavola attribuita a Michele di Baldovino (tempera e oro su tavola, III quarto del XIII secolo), conservata a Peccioli al Museo d’Arte Sacra. Nella prima parte dell’installazione si possono vedere i dettagli ingranditi e retroilluminati del dipinto, che formano una nuova costellazione dove le stelle (i dischi) in cui sono riprodotte le figure umane principali sono unite da linee. La seconda parte, “Serpe”, è ispirata alla costellazione del Serpente, inclusa nell’atlante dell’astronomo tedesco Johann Bayer (1572-1625), ed è posta in relazione alla terza parte dell’installazione, che vuole essere una ipotetica e ironica “trafugazione” del dipinto del vero santo di Peccioli, San Verano, conservato alla Pinacoteca di Brera.

Dove: Peccioli – Via Corbiano, via Zucchelli, vicolo Baldasserini

Approfondimenti: Archivio Fondazione Peccioliper

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