Patrick Tuttofuoco, Elevatio corpus, 2019, Ghizzano
Tuttofuoco ha realizzato per Ghizzano tre installazioni intitolate Elevatio corpus e ispirate a un ciclo di affreschi che Benozzo Gozzoli realizzò a Legoli, non lontano da Ghizzano: nel 1479 la peste aveva costretto l’artista fiorentino a lasciare Pisa, dove stava affrescando il Cimitero Monumentale, per riparare in campagna.
Da alcuni dettagli dei personaggi del Gozzoli – San Sebastiano, San Michele e San Giovanni – Tuttofuoco trae spunto per le sue sculture realizzate in marmo, neon e ferro. L’operazione di Tuttofuoco è incentrata sulla rilettura di un’opera pittorica in chiave postmoderna, così da arrivare a una nuova realtà scultorea che si nutre del passato.
Patrick Tuttofuoco: “Elevatio corpus viene tradotto letteralmente come corpo portante. Un corpo che è sia architettonico (strutturale) che anatomico (umano)… I temi principali di questa ricerca si muovono intorno all’idea di immortalità, affrontata con differenti approcci: da un lato riflessioni più vicine alla tecnologia e alla scienza (intelligenza artificiale, rapporto uomo-macchina, androidi), dall’altro una visione più spirituale in relazione al passaggio del tempo. Il desiderio innato dell’uomo di rappresentare sé stesso nel tentativo di rendersi immortale ci permette di inserire una differente nozione di tempo, una linea temporale che tende all’infinito, capace di relazionarsi senza sforzo con antichissime istanze e visioni proiettate verso un futuro lontano. In questo dualismo costante tra scienza e spirito, passato e futuro, il corpo in grado di risolvere e trascendere i limiti è quello dell’arte”.

Sempre nel borgo di Ghizzano si trovano le opere “Solid Sky” di Alicja Kwede e “Via di Mezzo” di David Tremlett.

Approfondimenti: Archivio Fondazione Peccioliper

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