Alicja Kwade, SolidSky, 2018, Ghizzano
La scultura SolidSky, realizzata con una pietra (Azul Macaubas) proveniente dal Sud America e che si caratterizza per delle venature azzurre che virano in alcuni punti al blu, è composta da due elementi: un grande blocco cubico scavato al suo interno e una sfera dalla superficie perfettamente liscia. Il blocco di pietra mostra i segni dell’imperfezione della materia, volutamente lasciati visibili dall’artista. Il grande vuoto al centro permette di intuire l’origine da cui ha preso vita la sfera perfetta che si contrappone visivamente all’aspetto non finito del blocco. Dislocate a distanza una dall’altra, queste due presenze scultoree sono idealmente legate tra loro e acquistano pieno significato solo quando le si mette in relazione.
I lavori di Alicja Kwade, di cui il più recente è ParaPivot, una grande scultura sulla terrazza del Metropolitan Museum of Art di New York, giocano spesso con la nostra immaginazione, invitandoci a ripensare il nostro modo di guardare la realtà. SolidSky, così come suggerisce il titolo della scultura, rimanda al cielo, all’universo e alle sfere celesti.
Alicja Kwade: “La sfera in pietra naturale, Azul Macaubas, richiama l’idea dell’esistenza di mondi paralleli e di multiversi, oggetto di ipotesi e dissertazioni fin dall’antichità. Sembra essere caduta sulla Terra da un’altra dimensione. Lo stesso materiale lapideo, con le sue stratificazioni formate nel corso di diversi milioni di anni, ci permette di determinare la sua età e agisce quindi come una sorta di scala temporale”.

Sempre a Ghizzano sono poi presenti altre due opere: “Via di Mezzo” di David Tremlett e “Elevatio Corpus” di Patrick Tuttofuoco

Approfondimenti: Archivio Fondazione Peccioliper

Share with love!