Montecchio
Storia e natura
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Montecchio sorge su una collina di arenaria sulla sponda destra del Fiume Era ed è immerso tra i boschi delle “Serre”, zona rurale posta tra Montecchio e Peccioli. Il masso di arenaria dove è situato il paese è attraversato da gallerie forse di epoca etrusca o più probabilmente medioevale che in tempo di guerra furono utilizzate come rifugi.
Queste zone sono abitate fin dall’epoca degli Etruschi e proprio nel territorio di Montecchio troviamo i resti dell’antico Tempio di Ortaglia, andato distrutto a causa di un incendio, i cui resti e reperti sono oggi esposti dal Museo Archeologico di Peccioli.
In epoca medievale a Montecchio sorgeva uno dei poderi della distrutta badia di San Casciano a Carigi sul Roglio, beneficio concesso al monastero da papa Lucio III e confermato da papa Clemente III nel 1188.
Sotto la Repubblica di Pisa il distretto di Montecchio fu assegnato alla giurisdizione del capitano di Val d’Era residente a Monte Foscoli, a seguito dello Statuto Pisano del 1284 e nel 1362 i Fiorentini capitanati dal Marchese Bonifazio Lupi di Soragna assalirono il piccolo castello di Montecchio, reo di aver offerto rifugio a 200 masnadieri, che avevano portato numerosi attacchi alle truppe assedianti Peccioli.
La sorte politica di Montecchio fu comune a quella di Fabbrica sottomessa al dominio fiorentino nel 1406.
La piccola chiesa si trova nel punto più alto del paese nella zona chiamata “Cantinaccia” mentre all’ingresso del borgo si trova la cappella della Domenica delle Palme, che prende questo nome poiché qui viene celebrata messa esclusivamente questa festività.
Il simbolo del paese è il Becco che viene rappresentato con i contorni rossi su una bandiera a sfondo giallo.